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SAFEGUARDING

 
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Safeguarding:   sistema   di   prevenzione   e   tutela   da   comportamenti   inappropriati,   maltrattamenti,   abusi   e   discriminazione.   Gli obblighi in capo a Federazioni sportive, Enti di affiliazioni e affiliati (i.e. associazioni e società sportive). La   Riforma   dello   Sport,   mutuando   lo   schema   di   “prevenzione/sanzione”   già   previsto   dal   D.Lgs.   231/2001,   ha   introdotto   l’obbligo   per   gli   enti sportivi   di   adottare   specifici   modelli   di   organizzazione   e   gestione   e   codici   di   condotta,   finalizzati   a   contrastare   violenze   e   abusi   su   minori   e ogni discriminazione a danno dei tesserati. Il   legislatore   della   Riforma   dello   Sport,   in   coerenza   con   quanto   previsto   dal   D.Lgs.   231/2001,   ha   inteso   allargare   l'ambito   della   corretta governance   interna   anche   al   rischio   di   lesione   di   diritti   ancora   non   espressamente   considerati,   nella   necessità   di   promuovere,   all'interno degli   enti   di   base,   l'adozione   di   comportamenti   virtuosi.   Non   più,   quindi,   solo   una   reazione   punitiva   e   repressiva   dell'ordinamento   sportivo, bensì    una    corretta    gestione    del    rischio    mediante    l'assunzione    di    regole    di    condotta    e    preventive    volte    a    impedire    il    verificarsi    di comportamenti illeciti che possono assumere rilevanza non solo penale ma anche disciplinare. Il   D.Lgs.   28   febbraio   2021   n.   39   -   uno   dei   cinque   decreti   emanati   in   attuazione   della   Legge   Delega   86/2019   -   ha   così   previsto,   all'art.   16, l'obbligo   per   le   Federazioni   Sportive   Nazionali,   Discipline   Sportive   Associate,   Enti   di   Promozione   Sportiva,   Associazioni   Benemerite   di redigere,   sentito   il   parere   del   CONI,   le   "Linee   guida"   per   la   predisposizione   dei   "modelli   organizzativi   e   di   controllo   dell'attività   sportiva"   e dei   "Codici   di   condotta"   a   tutela   dei   minori   e   per   la   prevenzione   delle   molestie,   della   violenza   di   genere   e   di   ogni   altra   condizione   di discriminazione   prevista   dal   codice   per   le   pari   opportunità   tra   uomo   e   donna   o   per   ragioni   di   etnia,   religione,   convinzioni   personali, disabilità, età o orientamento sessuale. In   conseguenza   a   quanto   sopra,   le   associazioni   e   le   società   sportive   dilettantistiche   e   le   società   sportive   professionistiche   hanno predisposto   e   adottato,   a   pena   di   sanzione   disciplinare,   entro   dodici   mesi   dalla   comunicazione   delle   dette   "Linee   guida"   da   parte   degli   Enti di   affiliazione,   le   previste   misure   di   prevenzione   e   i   prescritti   presidi   di   safeguarding   ("modelli   organizzativi   e   di   controllo   dell'attività sportiva   nonché   codici   di   condotta   ad   esse   conformi"   -   art.   16   comma   2).   Qualora   i   detti   enti   sportivi   siano   già   dotati   di   un   modello organizzativo   e   di   gestione   ai   sensi   del   DLgs.   231/2001,   essi   hanno   il   solo   integrato   tale   modello,   secondo   le   specifiche   Linee   guida   a   loro destinate per la prevenzione dei nuovi fattori di rischio considerati dalla Riforma (art. 16 comma 4). Si   rileva,   inoltre,   che   i   diritti   e   i   valori   che   la   citata   disposizione   intende   tutelare   compaiono   anche   in   altro   provvedimento   della   Riforma dello   Sport,   in   particolare   nel   DLgs.   28   febbraio   2021   n.   36,   all'art.   33   comma   6   ove   si   prescrive   alle   società   e   associazioni   sportive l'emanazione   di   normative   regolamentari   a   tutela   della   salute   e   della   sicurezza   dei   minori   che   svolgono   attività   sportiva;   con   la   previsione di   appositi   adempimenti   e   obblighi,   anche   informativi,   tra   cui   spicca   la   designazione   di   un   "Responsabile"   della   protezione   dei   giovani sportivi,   allo   scopo,   tra   l'altro,   di   contrastare   ogni   tipo   di   abuso   e   di   violenza   su   di   essi   e   della   protezione   della   loro   integrità   fisica   e   morale. Con obbligo di comunicare la nomina del detto "Responsabile" all'ente affiliante, in sede di affiliazione e successiva ri-affiliazione. La   nozione   di   modello   organizzativo   portata   dal   D.Lgs.   39/2021   si   riferisce   all'insieme   delle   misure   e   delle   iniziative   che   una   società   o un'associazione sportiva deve adottare e attuare al fine di: valorizzare la parità di genere tra uomo e donna  nel contesto di lavoro; tutelare  la posizione dei minori; contrastare    ogni   forma   di   violenza   di   genere   e   discriminazione    per   ragioni   di   etnia,   religione,   convinzioni   personali,   disabilità,   età o orientamento sessuale. Per   dare   attuazione   alla   precisa   prescrizione   normativa,   la   Giunta   Nazionale   del   CONI   ha   adottato   la   Delibera   del   25   luglio   2023   n.   255 con   la   quale   ha   imposto   alle   Federazioni   Sportive   Nazionali,   Discipline   Sportive   Associate,   Enti   di   Promozione   Sportiva,   Associazioni Benemerite,   di   emanare,   entro   il   31   agosto   2023,   le   Linee   guida,   di   valenza   quadriennale,   per   la   predisposizione,   da   parte   degli   affiliati   (i.e. associazioni   e   società   sportive),   dei   modelli   organizzativi   e   di   controllo   dell'attività   sportiva   (c.d.   “MOG   sportivi”)   e   dei   codici   di   condotta   a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione. La   suddetta   Delibera   ha   imposto,   inoltre,   che,   nel   termine   di   dodici   mesi   dalla   comunicazione   da   parte   degli   enti   affilianti   delle   Linee   guida adottate,   le   associazioni   e   società   sportive,   a   pena   di   adeguate   sanzioni   disciplinari,   predispongano,   adottino   e   attuino   efficacemente   i prescritti   modelli   e   codici   di   condotta;   nonché,   entro   il   1°   luglio   2024   –   termine   ora   prorogato   al   31   dicembre   2024   –   provvedano   a nominare   il   "Responsabile   contro   abusi,   violenza   e   discriminazioni"   (c.d.   ASD   Safeguarding   officer),   al   fine   di   prevenire   e   contrastare   gli specifici   rischi   nonché   per   garantire   la   protezione   dell'integrità   fisica   e   morale   degli   sportivi,   dandone   adeguata   pubblicazione   sul   proprio sito web e comunicazione al Responsabile federale delle politiche per il safeguarding. Tale   specifica   figura   di   controllo   è   munita   delle   necessarie   competenze   e   il   suo   ruolo   deve   risultare   autonomo   e   indipendente   rispetto all'organizzazione   dell'ente   sportivo;   si   pone,   inoltre,   in   necessario   coordinamento   con   il   già   citato   Safeguarding   Officer/Office   istituito presso    il    corrispondente    ente    di    affiliazione    (Per    Progetto    Danza    &    Fitness   ASD,    l’ente    di    riferimento    è   ASI).    Quanto    ai    requisiti, “autonomia”   è   da   intendersi   quale   libertà   di   azione   e   di   autodeterminazione,   con   attribuzione   degli   strumenti   necessari   al   suo   efficace funzionamento;    “indipendenza”,    quale    assenza    di    mansioni    operative    all'interno    dell'ente,    al    fine    di    evitare    qualsiasi    rischio    di sovrapposizione   tra   le   figure   del   controllore   e   del   controllato.   I   modelli   organizzativi   adottati   devono   poi   prevedere   l'obbligo,   in   capo   a   tutti   i tesserati   dell'affiliato,   di   segnalare   senza   indugio   al   Responsabile   fenomeni   di   abuso,   violenza   e   discriminazione   (anche   solo   potenziale)   al fine   di   agevolare   l'emersione   dei   comportamenti   lesivi   e   consentire   all'organizzazione   di   attivare   prontamente   le   necessarie   misure   di tutela e sanzionare l'autore. Inoltre,   sempre   agli   Enti   di   affiliazione,   si   è   prescritto   di   istituire   il   "Safeguarding   Officer/Office",   responsabile   delle   politiche   di   tutela, nominato   dal   consiglio   federale   dell'Ente,   che   può   essere   in   composizione   monosoggettiva   (Officer)   o   plurisoggettiva   (Office)   di   almeno   tre membri,   individuati   tra   soggetti   dotati   di   appositi   requisiti   di   professionalità   e   competenza.   Lo   stesso   ha   specifici   compiti   di   vigilanza   e controllo   sugli   affiliati,   in   particolare   sull'adozione   e   l'aggiornamento   dei   modelli   e   dei   codici   di   condotta,   nonché   sulla   nomina   del Responsabile   contro   abusi,   violenze   e   discriminazioni   (c.d.   ASD   Safeguarding   officer),   segnalando   le   eventuali   violazioni   agli   organi competenti;   inoltre,   ha   funzioni   di   carattere   operativo-preventivo,   dovendo   adottare   "le   opportune   iniziative   per   prevenire   e   contrastare ogni   forma   di   abuso,   violenza   e   discriminazione",   inviare   all'Osservatorio   del   CONI   relazioni   semestrali   sulle   politiche   di   safeguarding adottate dall'Ente di affiliazione, e riscontrare eventuali richieste di informazioni o documenti che dovesse ricevere dall'Osservatorio. Con   la   Delibera   n.   255/2023   è   stato   altresì   istituito   l'"Osservatorio   permanente   del   CONI   per   le   Politiche   di   Safeguarding",   a   cui   è   stato affidato   il   compito   di   curare   la   redazione   dei   "Principi   fondamentali   per   la   prevenzione   e   il   contrasto   dei   fenomeni   di   abuso,   violenza   e discriminazione",   ai   quali   devono   conformarsi   sia   gli   Enti   di   affiliazione   nell'ambito   della   redazione   delle   Linee   guida,   sia   gli   affiliati   in   fase di progettazione dei modelli di prevenzione sportiva. Dai   "Principi   fondamentali"   emanati   dall'Osservatorio   si   ricava   che   le   Federazioni   Sportive   Nazionali,   le   Discipline   Sportive Associate   e   gli Enti   di   Promozione   Sportiva   devono   adottare   misure   a   tutela   dei   tesserati   da   ogni   forma   di   abuso,   molestia,   violenza   di   genere   e   ogni   altra condizione    di    discriminazione,    indipendentemente    da    etnia,    convinzioni    personali,    disabilità,    età,    identità    di    genere,    orientamento sessuale,   lingua,   opinione   politica,   religione,   condizione   patrimoniale,   di   nascita,   fisica,   intellettiva,   relazionale   o   sportiva.   Il   diritto   alla salute   e   al   benessere   psico-fisico   dei   tesserati   emerge   quale   valore   prevalente   rispetto   al   risultato   sportivo.   Secondo   quanto   previsto   dal citato   art.   16   del   DLgs.   39/2021,   la   Giunta   Nazionale   ha   contestualmente   approvato   il   Modello   di   Regolamento   per   la   prevenzione   e   il contrasto   ad   abusi,   violenze   e   discriminazioni   sui   tesserati   ("Regolamento   Safeguarding")   predisposto   quale   riferimento   obbligatorio   per   le Federazioni    Sportive    Nazionali,    Discipline    Sportive    Associate,    Enti    di    Promozione    Sportiva,    Associazioni    Benemerite    ai    fini    della predisposizione   dei   regolamenti   interni,   con   l'opzione   per   le   stesse   di   porre   l'effettiva   adozione   del   modello   di   prevenzione   sportiva   e   del codice di condotta quale requisito, a partire dal 1° gennaio 2025, per l'affiliazione o la ri-affiliazione. Per   l'art.   3   comma   5   dei   "Principi   fondamentali"   costituiscono   fattispecie   di   abuso,   violenza   e   discriminazione,   poi   diffusamente   descritte nel comma successivo: 1 . l'abuso psicologico; 2 . l'abuso fisico; 3 . la molestia sessuale; 4 . l'abuso sessuale; 5 . la negligenza; 6 . l'incuria; 7 . l'abuso di matrice religiosa; 8 . il bullismo, il cyberbullismo; 9 . i comportamenti discriminatori. L'art.   5   dei   “Principi   fondamentali”   precisa   poi   analiticamente   il   contenuto   minimo   dei   MOG   sportivi,    con   particolare   attenzione   alla previsione   di   modalità   di   prevenzione   e   gestione   del   rischio   in   relazione   ai   fenomeni   di   abusi,   violenze   e   discriminazioni;   di   protocolli   di contenimento   del   rischio   stesso;   di   corretta   gestione   delle   segnalazioni   con   tutela   e   assistenza   dei   segnalanti;   di   obblighi   informativi   ai Responsabili federali per le politiche di safeguarding e agli Uffici dei Procuratori federali. I    modelli   sono,   quindi,   documenti   finalizzati   a   contenere   al   minimo   e   gestire   il   rischio   di   commissione   delle   fattispecie   di   abuso, violenza e discriminazione , in perfetta aderenza strutturale con il modello organizzativo e di controllo espresso dal DLgs. 231/2001. Ai   MOG   sportivi   si   affiancano   i   Codici   di   condotta    a   tutela   dei   minori   e   per   la   prevenzione   delle   molestie,   della   violenza   di   genere   e   di ogni   altra   condizione   di   discriminazione,   disciplinati   agli   artt.   10   e   ss.   dei   "Principi   fondamentali".   Essi   esprimono   i   principi   generali   di lealtà,   probità,   correttezza,   inclusione,   uguaglianza   ed   equità   posti   a   fondamento   del   sistema   di   safeguarding   e,   prevedendo   azioni, divieti e standard di condotte e buone pratiche , sono destinati alla prevenzione e al contrasto dei rischi specifici. Safeguarding Officer nominato da Progetto Danza & Fitness ASD:   Ogni   affiliato   (i.e.   associazione   o   società   sportiva),   ai   sensi   di   quanto   previsto   dall’art.   33,   comma   6,   del   D.Lgs.   36/2021   e   della   delibera CONI   n.   255   del   25   luglio   2023,   provvede   alla   nomina   una   specifica   figura   di   controllo,   il   "Responsabile   contro   abusi,   violenze   e discriminazioni"   che   sia   munito   delle   necessarie   competenze;   autonomo   e   indipendente   rispetto   all'organizzazione   dell'ente   sportivo   e   che dovrà   porsi   in   necessario   coordinamento   con   il   già   citato   Safeguarding   Officer/Office   istituito   presso   il   corrispondente   ente   di   affiliazione. Secondo   quanto   previsto   dal   MOG   Sportivo,   è   previsto   l'obbligo,   in   capo   a   tutti   i   tesserati   dell'affiliato,   di   segnalare   senza   indugio    al Responsabile   contro   abusi,   violenze   e   discriminazioni   (c.d.   ASD   Safeguarding   Officer)   fenomeni   di   abuso,   violenza   e   discriminazione (anche   solo   potenziale)   al   fine   di   agevolare   l'emersione   dei   comportamenti   lesivi   e   consentire   all'organizzazione   di   attivare   prontamente   le necessarie misure di tutela e sanzionare l'autore. In   ottemperanza   quindi   agli   obblighi   previsti   dall’art.   33   comma   6   del   D.lgs.   36/2021,   Progetto   Danza   &   Fitness ASD,   con   apposita   delibera del   Consiglio   Direttivo   del   26   giugno   2024      n.10,   ha   proceduto   alla   nomina   dell’ Avv.   Federica   Vistarini,    quale   Responsabile   contro   abusi, violenze e discriminazioni (c.d. ASD Safeguarding Officer). I   riferimenti   del   Safeguarding   Officer   da   contattare   in   caso   di   segnalazioni   sono:      fv@mimosaconsulting.it   |   via   Gustavo   Modena   39, 20129 – Milano Modello   organizzativo   e   codice   di   condotta:   le   ultime   versioni   aggiornate   dei   documenti   sono   disponibili   presso   la   sede   di   Progetto   Danza & Fitness ASD. In alternativa, è possibile richiedere una copia digitale all’indirizzo info@progettodanzaonline.it.
NOTE LEGALI

SAFEGUARDING

 
Safeguarding:     sistema     di     prevenzione     e     tutela     da comportamenti     inappropriati,     maltrattamenti,     abusi     e discriminazione.     Gli     obblighi     in     capo     a     Federazioni sportive,   Enti   di   affiliazioni   e   affiliati   (i.e.   associazioni   e società sportive). La      Riforma      dello      Sport,      mutuando      lo      schema      di “prevenzione/sanzione”   già   previsto   dal   D.Lgs.   231/2001,   ha introdotto   l’obbligo   per   gli   enti   sportivi   di   adottare   specifici modelli   di   organizzazione   e   gestione   e   codici   di   condotta, finalizzati   a   contrastare   violenze   e   abusi   su   minori   e   ogni discriminazione a danno dei tesserati. Il    legislatore    della    Riforma    dello    Sport,    in    coerenza    con quanto    previsto    dal    D.Lgs.    231/2001,    ha    inteso    allargare l'ambito   della   corretta   governance   interna   anche   al   rischio   di lesione   di   diritti   ancora   non   espressamente   considerati,   nella necessità    di    promuovere,    all'interno    degli    enti    di    base, l'adozione   di   comportamenti   virtuosi.   Non   più,   quindi,   solo   una reazione    punitiva    e    repressiva    dell'ordinamento    sportivo, bensì   una   corretta   gestione   del   rischio   mediante   l'assunzione di   regole   di   condotta   e   preventive   volte   a   impedire   il   verificarsi di   comportamenti   illeciti   che   possono   assumere   rilevanza   non solo penale ma anche disciplinare. Il   D.Lgs.   28   febbraio   2021   n.   39   -   uno   dei   cinque   decreti emanati   in   attuazione   della   Legge   Delega   86/2019   -   ha   così previsto,    all'art.    16,    l'obbligo    per    le    Federazioni    Sportive Nazionali,   Discipline   Sportive   Associate,   Enti   di   Promozione Sportiva,    Associazioni    Benemerite    di    redigere,    sentito    il parere   del   CONI,   le   "Linee   guida"   per   la   predisposizione   dei "modelli   organizzativi   e   di   controllo   dell'attività   sportiva"   e   dei "Codici   di   condotta"   a   tutela   dei   minori   e   per   la   prevenzione delle    molestie,    della    violenza    di    genere    e    di    ogni    altra condizione   di   discriminazione   prevista   dal   codice   per   le   pari opportunità   tra   uomo   e   donna   o   per   ragioni   di   etnia,   religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale. In   conseguenza   a   quanto   sopra,   le   associazioni   e   le   società sportive   dilettantistiche   e   le   società   sportive   professionistiche hanno     predisposto     e     adottato,     a     pena     di     sanzione disciplinare,   entro   dodici   mesi   dalla   comunicazione   delle   dette "Linee   guida"   da   parte   degli   Enti   di   affiliazione,   le   previste misure   di   prevenzione   e   i   prescritti   presidi   di   safeguarding ("modelli    organizzativi    e    di    controllo    dell'attività    sportiva nonché   codici   di   condotta   ad   esse   conformi"   -   art.   16   comma 2).   Qualora   i   detti   enti   sportivi   siano   già   dotati   di   un   modello organizzativo   e   di   gestione   ai   sensi   del   DLgs.   231/2001,   essi hanno   il   solo   integrato   tale   modello,   secondo   le   specifiche Linee   guida   a   loro   destinate   per   la   prevenzione   dei   nuovi fattori di rischio considerati dalla Riforma (art. 16 comma 4). Si   rileva,   inoltre,   che   i   diritti   e   i   valori   che   la   citata   disposizione intende    tutelare    compaiono    anche    in    altro    provvedimento della   Riforma   dello   Sport,   in   particolare   nel   DLgs.   28   febbraio 2021   n.   36,   all'art.   33   comma   6   ove   si   prescrive   alle   società   e associazioni        sportive        l'emanazione        di        normative regolamentari   a   tutela   della   salute   e   della   sicurezza   dei   minori che   svolgono   attività   sportiva;   con   la   previsione   di   appositi adempimenti   e   obblighi,   anche   informativi,   tra   cui   spicca   la designazione    di    un    "Responsabile"    della    protezione    dei giovani   sportivi,   allo   scopo,   tra   l'altro,   di   contrastare   ogni   tipo di   abuso   e   di   violenza   su   di   essi   e   della   protezione   della   loro integrità   fisica   e   morale.   Con   obbligo   di   comunicare   la   nomina del     detto     "Responsabile"     all'ente     affiliante,     in     sede     di affiliazione e successiva ri-affiliazione. La    nozione    di    modello    organizzativo    portata    dal    D.Lgs. 39/2021   si   riferisce   all'insieme   delle   misure   e   delle   iniziative che   una   società   o   un'associazione   sportiva   deve   adottare   e attuare al fine di: valorizzare   la   parità   di   genere   tra   uomo   e   donna    nel contesto di lavoro; tutelare  la posizione dei minori; contrastare     ogni    forma    di    violenza    di    genere    e discriminazione      per     ragioni     di     etnia,     religione, convinzioni    personali,    disabilità,    età    o    orientamento sessuale. Per   dare   attuazione   alla   precisa   prescrizione   normativa,   la Giunta   Nazionale   del   CONI   ha   adottato   la   Delibera   del   25 luglio   2023   n.   255   con   la   quale   ha   imposto   alle   Federazioni Sportive    Nazionali,    Discipline    Sportive    Associate,    Enti    di Promozione   Sportiva,   Associazioni   Benemerite,   di   emanare, entro     il     31     agosto     2023,     le     Linee     guida,     di     valenza quadriennale,   per   la   predisposizione,   da   parte   degli   affiliati (i.e.   associazioni   e   società   sportive),   dei   modelli   organizzativi e   di   controllo   dell'attività   sportiva   (c.d.   “MOG   sportivi”)   e   dei codici   di   condotta   a   tutela   dei   minori   e   per   la   prevenzione delle    molestie,    della    violenza    di    genere    e    di    ogni    altra condizione di discriminazione. La   suddetta   Delibera   ha   imposto,   inoltre,   che,   nel   termine   di dodici   mesi   dalla   comunicazione   da   parte   degli   enti   affilianti delle   Linee   guida   adottate,   le   associazioni   e   società   sportive, a    pena    di    adeguate    sanzioni    disciplinari,    predispongano, adottino   e   attuino   efficacemente   i   prescritti   modelli   e   codici   di condotta;    nonché,    entro    il    1°    luglio    2024    –    termine    ora prorogato   al   31   dicembre   2024   –   provvedano   a   nominare   il "Responsabile   contro   abusi,   violenza   e   discriminazioni"   (c.d. ASD   Safeguarding   officer),   al   fine   di   prevenire   e   contrastare gli     specifici     rischi     nonché     per     garantire     la     protezione dell'integrità   fisica   e   morale   degli   sportivi,   dandone   adeguata pubblicazione    sul    proprio    sito    web    e    comunicazione    al Responsabile federale delle politiche per il safeguarding. Tale   specifica   figura   di   controllo   è   munita   delle   necessarie competenze    e    il    suo    ruolo    deve    risultare    autonomo    e indipendente   rispetto   all'organizzazione   dell'ente   sportivo;   si pone,   inoltre,   in   necessario   coordinamento   con   il   già   citato Safeguarding   Officer/Office   istituito   presso   il   corrispondente ente   di   affiliazione   (Per   Progetto   Danza   &   Fitness ASD,   l’ente di   riferimento   è   ASI).   Quanto   ai   requisiti,   “autonomia”   è   da intendersi   quale   libertà   di   azione   e   di   autodeterminazione, con    attribuzione    degli    strumenti    necessari    al    suo    efficace funzionamento;   “indipendenza”,   quale   assenza   di   mansioni operative    all'interno    dell'ente,    al    fine    di    evitare    qualsiasi rischio   di   sovrapposizione   tra   le   figure   del   controllore   e   del controllato.     I     modelli     organizzativi     adottati     devono     poi prevedere   l'obbligo,   in   capo   a   tutti   i   tesserati   dell'affiliato,   di segnalare   senza   indugio   al   Responsabile   fenomeni   di   abuso, violenza   e   discriminazione   (anche   solo   potenziale)   al   fine   di agevolare   l'emersione   dei   comportamenti   lesivi   e   consentire all'organizzazione     di     attivare     prontamente     le     necessarie misure di tutela e sanzionare l'autore. Inoltre,    sempre    agli    Enti    di    affiliazione,    si    è    prescritto    di istituire    il    "Safeguarding    Officer/Office",    responsabile    delle politiche   di   tutela,   nominato   dal   consiglio   federale   dell'Ente, che   può   essere   in   composizione   monosoggettiva   (Officer)   o plurisoggettiva   (Office)   di   almeno   tre   membri,   individuati   tra soggetti     dotati     di     appositi     requisiti     di     professionalità     e competenza.    Lo    stesso    ha    specifici    compiti    di    vigilanza    e controllo      sugli      affiliati,      in      particolare      sull'adozione      e l'aggiornamento   dei   modelli   e   dei   codici   di   condotta,   nonché sulla    nomina    del    Responsabile    contro    abusi,    violenze    e discriminazioni   (c.d. ASD   Safeguarding   officer),   segnalando   le eventuali   violazioni   agli   organi   competenti;   inoltre,   ha   funzioni di     carattere     operativo-preventivo,     dovendo     adottare     "le opportune   iniziative   per   prevenire   e   contrastare   ogni   forma   di abuso,    violenza    e    discriminazione",    inviare    all'Osservatorio del   CONI   relazioni   semestrali   sulle   politiche   di   safeguarding adottate    dall'Ente    di    affiliazione,    e    riscontrare    eventuali richieste   di   informazioni   o   documenti   che   dovesse   ricevere dall'Osservatorio. Con     la     Delibera     n.     255/2023     è     stato     altresì     istituito l'"Osservatorio    permanente    del    CONI    per    le    Politiche    di Safeguarding",   a   cui   è   stato   affidato   il   compito   di   curare   la redazione   dei   "Principi   fondamentali   per   la   prevenzione   e   il contrasto   dei   fenomeni   di   abuso,   violenza   e   discriminazione", ai    quali    devono    conformarsi    sia    gli    Enti    di    affiliazione nell'ambito   della   redazione   delle   Linee   guida,   sia   gli   affiliati   in fase di progettazione dei modelli di prevenzione sportiva. Dai   "Principi   fondamentali"   emanati   dall'Osservatorio   si   ricava che   le   Federazioni   Sportive   Nazionali,   le   Discipline   Sportive Associate   e   gli   Enti   di   Promozione   Sportiva   devono   adottare misure   a   tutela   dei   tesserati   da   ogni   forma   di   abuso,   molestia, violenza   di   genere   e   ogni   altra   condizione   di   discriminazione, indipendentemente   da   etnia,   convinzioni   personali,   disabilità, età,     identità     di     genere,     orientamento     sessuale,     lingua, opinione     politica,     religione,     condizione     patrimoniale,     di nascita,   fisica,   intellettiva,   relazionale   o   sportiva.   Il   diritto   alla salute   e   al   benessere   psico-fisico   dei   tesserati   emerge   quale valore    prevalente    rispetto    al    risultato    sportivo.    Secondo quanto   previsto   dal   citato   art.   16   del   DLgs.   39/2021,   la   Giunta Nazionale     ha     contestualmente     approvato     il     Modello     di Regolamento    per    la    prevenzione    e    il    contrasto    ad    abusi, violenze     e     discriminazioni     sui     tesserati     ("Regolamento Safeguarding")   predisposto   quale   riferimento   obbligatorio   per le     Federazioni     Sportive     Nazionali,     Discipline     Sportive Associate,      Enti      di      Promozione      Sportiva,     Associazioni Benemerite    ai    fini    della    predisposizione    dei    regolamenti interni,   con   l'opzione   per   le   stesse   di   porre   l'effettiva   adozione del   modello   di   prevenzione   sportiva   e   del   codice   di   condotta quale   requisito,   a   partire   dal   1°   gennaio   2025,   per   l'affiliazione o la ri-affiliazione. Per   l'art.   3   comma   5   dei   "Principi   fondamentali"   costituiscono fattispecie     di     abuso,     violenza     e     discriminazione,     poi diffusamente descritte nel comma successivo: 1 . l'abuso psicologico; 2 . l'abuso fisico; 3 . la molestia sessuale; 4 . l'abuso sessuale; 5 . la negligenza; 6 . l'incuria; 7 . l'abuso di matrice religiosa; 8 . il bullismo, il cyberbullismo; 9 . i comportamenti discriminatori. L'art.   5   dei   “Principi   fondamentali”   precisa   poi   analiticamente   il contenuto     minimo     dei     MOG     sportivi,      con     particolare attenzione    alla    previsione    di    modalità    di    prevenzione    e gestione   del   rischio   in   relazione   ai   fenomeni   di   abusi,   violenze e    discriminazioni;    di    protocolli    di    contenimento    del    rischio stesso;   di   corretta   gestione   delle   segnalazioni   con   tutela   e assistenza      dei      segnalanti;      di      obblighi      informativi      ai Responsabili   federali   per   le   politiche   di   safeguarding   e   agli Uffici dei Procuratori federali. I    modelli   sono,   quindi,   documenti   finalizzati   a   contenere al    minimo    e    gestire    il    rischio    di    commissione    delle fattispecie     di     abuso,     violenza     e     discriminazione ,     in perfetta   aderenza   strutturale   con   il   modello   organizzativo   e   di controllo espresso dal DLgs. 231/2001. Ai   MOG   sportivi   si   affiancano   i   Codici   di   condotta    a   tutela dei   minori   e   per   la   prevenzione   delle   molestie,   della   violenza di    genere    e    di    ogni    altra    condizione    di    discriminazione, disciplinati   agli   artt.   10   e   ss.   dei   "Principi   fondamentali".   Essi esprimono      i      principi      generali      di      lealtà,      probità, correttezza,    inclusione,    uguaglianza    ed    equità    posti    a fondamento    del    sistema    di    safeguarding    e,    prevedendo azioni,   divieti   e   standard   di   condotte   e   buone   pratiche , sono    destinati    alla    prevenzione    e    al    contrasto    dei    rischi specifici. Safeguarding    Officer    nominato    da    Progetto    Danza    & Fitness ASD:   Ogni   affiliato   (i.e.   associazione   o   società   sportiva),   ai   sensi   di quanto   previsto   dall’art.   33,   comma   6,   del   D.Lgs.   36/2021   e della   delibera   CONI   n.   255   del   25   luglio   2023,   provvede   alla nomina    una    specifica    figura    di    controllo,    il    "Responsabile contro   abusi,   violenze   e   discriminazioni"   che   sia   munito   delle necessarie    competenze;    autonomo    e    indipendente    rispetto all'organizzazione    dell'ente    sportivo    e    che    dovrà    porsi    in necessario    coordinamento    con    il    già    citato    Safeguarding Officer/Office     istituito     presso     il     corrispondente     ente     di affiliazione.   Secondo   quanto   previsto   dal   MOG   Sportivo,   è previsto   l'obbligo,   in   capo   a   tutti   i   tesserati   dell'affiliato,   di segnalare    senza    indugio     al    Responsabile    contro    abusi, violenze    e    discriminazioni    (c.d.   ASD    Safeguarding    Officer) fenomeni   di   abuso,   violenza   e   discriminazione   (anche   solo potenziale)   al   fine   di   agevolare   l'emersione   dei   comportamenti lesivi   e   consentire   all'organizzazione   di   attivare   prontamente le necessarie misure di tutela e sanzionare l'autore. In    ottemperanza    quindi    agli    obblighi    previsti    dall’art.    33 comma   6   del   D.lgs.   36/2021,   Progetto   Danza   &   Fitness   ASD, con   apposita   delibera   del   Consiglio   Direttivo   del   26   giugno 2024        n.10,    ha    proceduto    alla    nomina    dell’ Avv.    Federica Vistarini,      quale     Responsabile     contro     abusi,     violenze     e discriminazioni (c.d. ASD Safeguarding Officer). I    riferimenti    del    Safeguarding    Officer    da    contattare    in caso   di   segnalazioni   sono:      fv@mimosaconsulting.it   |   via Gustavo Modena 39, 20129 – Milano Modello   organizzativo   e   codice   di   condotta:   le   ultime   versioni aggiornate   dei   documenti   sono   disponibili   presso   la   sede   di Progetto   Danza   &   Fitness   ASD.   In   alternativa,   è   possibile richiedere           una           copia           digitale           all’indirizzo info@progettodanzaonline.it.
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